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La bufala dei 35 euro in bolletta? Qualcosa di vero c’è. Ecco come difendersi

Un addebito di 35 euro in arrivo sulle nostre bollette elettriche di tutti noi che servirà ad appianare il buco lasciato da quegli utenti che non pagano la luce. È la bufala che sta girando da qualche giorno sui social, insieme all’invito a non pagare o a decurtare questa cifra dall’importo da saldare. Le associazioni di consumatori mettono in guardia. «È pericoloso invitare a non saldare la bolletta – dice Franco Conte, responsabile del settore energia per Confconsumatori -. Il rischio è quello di ritrovarsi con la luce staccate e magari di finire, come ultimo step, di fronte al giudice».

L’allarme delle associazioni

Qualcosa di vero però c’è. «La fake news che sta girando nasconde una parte di verità, che potrebbe riguardare in futuro anche altri tipi di utenze delle famiglie. Il meccanismo è già applicato a quelle dell’acqua» spiega l’esperto. In concreto, le morosità nel servizio idrico adesso sono già inserite nelle bollette idriche di tutti noi. Il prossimo passo potrebbe riguardare l’elettrico e poi il servizio dei rifiuti (Tari).

Cosa è successo

Per quel che riguarda il caso attuale delle bollette della luce, tutto è partito da una delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) che è in consultazione fino al 26 febbraio. Vuol dire che è in visione e riceverà i pareri delle associazioni dei consumatori entro settimana prossima per poi ottenere il via libera dall’organismo (la data non è nota). L’Autority, relativamente a questa delibera, punta a inserire nelle utenze elettriche delle famiglie le morosità di quelle società della luce che non hanno pagato gli oneri di sistema. Quindi le morosità non sono delle famiglie e degli utenti che non hanno saldato il conto della luce, come invece sostiene la bufala che sta circolando in rete, ma di aziende che vendono il servizio ai clienti finali e che sono in debito sugli oneri da versare allo Stato. Gli oneri in pratica sono i costi per far arrivare la luce nelle nostre case e che lo Stato chiede, dopo vari passaggi, alle società elettriche. Queste società, in genere quelle molto piccole, a causa delle morosità dei clienti finali si sono ritrovate con mancati pagamenti e con degli esborsi importanti da fare allo Stato. Il buco ammonterebbe a 200 milioni. Ora l’Autorità punta a inserire questi ammanchi nelle bollette di tutti noi. Le associazioni di consumatori sono sul piede di guerra. «Ci opporremo a questa delibera – dice Conte - . Se passa potrebbe essere applicata anche ad altri settori, per esempio ai rifiuti e la Tari potrebbe aumentare».

L’aumento in bolletta

Sui social network e attraverso testi inviati dal cellulare con WhatsApp si parla di un addebito di 35 euro sulla bolletta della luce di aprile che è appunto finalizzato a coprire i debiti degli utenti morosi. «E’ difficile fare un calcolo preciso – dice l’esperto -. Tuttavia i 35 euro sono una cifra molto importante, pensiamo piuttosto che nel caso questa delibera passi, la voce in più da pagare sarà di pochi centesimi». L’esperto però prosegue: «Si tratta di un aumento esiguo, tuttavia siamo contrari al principio che potrebbe passare, vale a dire quello di caricare ulteriormente le bollette elettriche anche con i costi che spettano ad altri. Per questo, la mezza-bufala che sta girando potrebbe rivelarsi un’alleata dei consumatori. L’Autority non potrà non tener conto del grande polverone che si è sollevato».

Come difendersi

L’unica via è quella di far sentire la propria voce. Molte associazioni di consumatori hanno già predisposto moduli appositi di diffida da indirizzare all’Autority. Avranno sicuramente l’effetto di far riflettere l’organismo che dovrà decidere in materia. Nel caso di cifre «non corrette» addebitate al cliente, la via è invece quella solita della contestazione della fattura.


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